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Le tre forme principali di Alopecia Femminile

Per una donna perdere i capelli può essere un'esperienza emotivamente devastante. I capelli sono parte dell'identità femminile e vederli cadere o diradarsi può minare profondamente l'autostima.

Esistono tre tipi principali di perdita dei capelli nelle donne, ciascuno con caratteristiche, cause e trattamenti diversi.

1. Telogen Effluvium: la caduta da stress

È la forma più comune e si manifesta con una caduta abbondante di capelli quando li pettiniamo o ci passiamo le mani tra i capelli.

È una perdita improvvisa e intensa le cui cause sono lo stress emotivo, una perdita di peso importante, un intervento chirurgico, un'infezione seria o l'assunzione di farmaci particolari.

In pratica qualsiasi "sofferenza generale dell'organismo" può mettere sotto stress i follicoli dei capelli con un semplice meccanismo: dopo qualche mese dall'evento stressante, il corpo reagisce e i capelli entrano prematuramente nella fase di caduta.

La buona notizia è che nel telogen effluvium i capelli ricrescono sempre.

Man mano che ci si allontana dall'episodio scatenante o si risolvono eventuali problemi di salute, la caduta si ferma spontaneamente e tutto torna alla normalità.

2. Alopecia Androgenetica: la calvizie al femminile

Esiste anche una forma femminile di calvizie chiamata alopecia androgenetica, che ha caratteristiche diverse da quella maschile.

Nelle donne non si manifesta con le classiche "stempiature" ma con un diradamento diffuso che si concentra soprattutto nella parte superiore della testa, dietro l'attaccatura dei capelli.

Il segnale tipico si nota quando ci si fa la riga in mezzo con il pettine: la divisione appare più larga del normale, lasciando intravedere il cuoio capelluto.

Questa forma è ereditaria: chi ne soffre spesso ha in famiglia papà, mamma o nonni con problemi di calvizie.

3. Alopecia Areata: un errore del sistema immunitario

L'alopecia areata colpisce sia donne che uomini ed è una malattia autoimmune: il sistema immunitario "sbaglia bersaglio" e attacca i follicoli dei capelli come se fossero nemici da combattere.

Il risultato sono chiazze rotonde e completamente glabre sul cuoio capelluto, oppure, nei casi più gravi, la perdita totale di tutti i capelli e perfino di tutti i peli del corpo. L'impatto psicologico può essere devastante.

Fino a poco tempo fa le opzioni terapeutiche per le forme gravi erano limitate.

Ma negli ultimi due anni c'è stata una vera rivoluzione: sono arrivati nuovi farmaci che permettono di curare anche i casi più severi.

La cosa importante è che sono rimborsati dal Sistema Sanitario Nazionale, quindi accessibili gratuitamente ai pazienti che ne hanno bisogno.

Il ruolo degli ormoni

Gli ormoni influenzano la caduta dei capelli, soprattutto nel caso dell'alopecia androgenetica.

In alcune giovani donne, il diradamento dei capelli può essere associato alla sindrome dell'ovaio policistico o ad altre condizioni che causano un eccesso di ormoni androgeni.

In questi casi, però, la perdita di capelli non è mai un sintomo isolato, ma si accompagna ad altri segnali come acne persistente, irregolarità mestruali e crescita eccessiva di peli in zone tipicamente maschili (viso, torace, addome).

Quando si presenta questo quadro completo è importante essere seguiti sia da un dermatologo che da un endocrinologo per affrontare il problema alla radice.

Perché tante donne non si curano?

Nonostante l’esistenza di trattamenti efficaci per tutti i tipi di alopecia femminile si vedono ancora tante donne con capelli visibilmente diradati.

Ci sono tre motivi principali.

Primo: c'è ancora la convinzione radicata che "non si può fare niente", che la perdita dei capelli sia un destino ineluttabile a cui arrendersi. Sono donne che non sanno che oggi esistono farmaci realmente efficaci.

Secondo: non tutti i dermatologi consigliano i farmaci giusti o spiegano adeguatamente come usarli. Quando si tratta di calvizie serve un approccio farmacologico mirato, non basta uno shampoo o un integratore generico.

Terzo: servono pazienza e costanza.
Pazienza perché i risultati si vedono dopo 8-12 mesi di terapia continua.
Costanza perché se il trattamento funziona non va mai interrotto, altrimenti si torna al punto di partenza.

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